La luce rimbalza
entra nell’ombra
scava negli angoli
sale in alto, da sotto raddoppia
come fosse prigioniera d’un diamante,
d’uno specchio, d’una bianca lampada
accesa dentro il tempo, fermo,
nei pensieri, che illumina quello che vede
e quello che le parole non dicono mai,
che racconta del destino,
luce che vede dentro e vede dopo
poi, quando non c’è più occhio a vedere
l’aspetta in riva al mare
dove a saper aspettare
c’è sempre qualcosa che arriva
e qualcuno che torna.
Vorrei rubarle il segreto
e portare con me quella luce
Ma dovrei poi rubare il mare,
che tinge di blu il cielo,
le strade fatte di perla,
le case dai tetti rossi
dai muri gialli e bianchi,
verde e rossi, azzurri azulejos,
così la luce tornerebbe a rimbalzare
fino a triplicare, in tutti gli angoli
e porterebbe via, anche tutti i colori bui
ma anche l’amore…
perché è così che funziona:
la luce prende quello che trova
quando passa.
Non posso rubar quella luce
no, perché sarebbe come rubare il tempo,
come sfilar la lama d’una spada
immobile nella ferita,
come spogliar dai vestiti
le case attorno
che sono come l’aria e come l’acqua
e come amar una donna:
unica e felice perdizione.
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Quella luce che si espande ovunque, è in ognuno di noi.
Si chiama: Anima
Grazie Livio
Un caro saluto
Ombre
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un saluto a te.
L.
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