un bene di prima necessità #poesia


Il giorno in cui sono morto
non ho potuto mentire
afferrato dalla quiete
immerso in un’infinità sottile,
loro non sanno ch’io
sapevo aspettare
e mi piaceva vederti arrivare
in questo timore incontenibile.

Fu dopo quel brutto momento versato
che ci guardammo negli occhi
poi tutto divenne qualcosa d’inacidito
immerso in una tranquillità
vicina d’inverno

( Di tanto in tanto tornavi nel sonno,
sembravi uscire dall’abisso
dove sono andato a far volare aquiloni).

Chiedo ora al tempo quanto tempo
non sia abbastanza per nessuno
cos’è che non è stato
che non ha avuto
che non ha dato
che forse nemmeno era
ma la fine è ancora lontana,
come l’orizzonte.

Fu durante una delle solite gite
che improvvisa una possibilità
eppure non servì a niente
quel po’ di senno
fluttuante e sinuoso
del fuori tutto fresco di colore
se prima o poi doveva finire.

Mi siedi accanto e m’accorgo
che in te il destino non conta
diventano più vere
anche le sfumature

Ha piovuto, strazziatamente
c’è la paura della pietra,
l’imprudenza del vento
intorno, il nulla insoluble
incompatibile
inconsapevole
non ha rimorsi

dici che non esiste spazio
per naufraghi pallidi ricordi
ma finché riesco a vedere nei tuoi occhi
il temporale che fa grandi i gesti
il tuono che insegue senza meraviglia
in un attimo il sussulto
della luce audace feroce
e la pioggia che si farà
quando finita sarà la gloria
il sipario riaprirà

anche se la nostra felicità è rimasta
nei posti dove siamo stati
ed ora non so più dove andare


cotrozzilivio©2023

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