Quello che tu non sai #poesia

Lasciami dire una cosa che tu non sai

Non ho idea dove sia iniziato,
ti guardo in un breve istante
che trema e freme 
i brividi m’afferrano
nell’unico modo in cui possono
e spero nell’infinito
l’unico privilegio in questa vita

Quel tempo rimasto nelle mani
sapeva di sale il silenzio
non disturbava la vita, era la cura
e le pene finivano per essere
piccole, docili, come adesso,
con l’affetto salato come il sudore
o le lacrime o l’acqua del tuo mare

ora ovunque sento
cupo e gelido un vuoto
è così che so che il resto è solo notte
solo la notte dei fiori d’un castagno,
di chi ha inventato l’usignolo
come ha inventato la perla,
un malanno trasformato in bellezza,

ora che sono
sulla faccia nascosta della Luna
posso raccontarti che
della aspra dolcezza degli sguardi
due i modi per non soffrirne
diventarne parte
oppure cercare chi è l’inferno
e farlo cadere
impercettibilmente 
ma devi sapere che nessuno di loro
può fermare il tempo
di tutto ciò che hai avuto
e quello che mai hai avuto.

Il vento che ha spogliato gli alberi
scompiglia ora i prati d’elicriso
una terribile presa afferra il terrore
e gli da un vestito di delizia,
il morbido vestito
che dalla grondaia
piove nell’acqua
e qualcosa in noi si è aperto
sotto la pelle pezzi mangiati subito
forse è questo insieme
tenuto tutto in un ardore
che voglio dirti prima di lasciarti

ti spogli  in senso orario
mentre discuti dei sogni,
hai pulito la parete
dove avevamo scarabocchiato
il nome dei nostri amici
e mentre ti guardi ti spegni
voli fuori, mi saluti e dici:
come potrebbe farmi male
un profumo così dolce di vita?

Siamo come gli oceani
che non possono mescolarsi
ma restano uno accanto all’altro
lo dirò con un sospiro:
il cielo sotto il quale sei nato
conosce tutte le storie
se sarai tutte le persone
le persone saranno
tutte le storie che avrai.

Ripetiamo i nostri non posso
come funamboli sul filo spinato
usciti dagli angoli
difficili da nascondere
delle dune in un deserto.
Il mondo crede
nei risultati tristi della mortalità
ma bisogna nascondersi in alcuni
non nascondersi in tutti

se torno con una rosa
vedrò I tuoi occhi?
vedrò il colore
che passa dal grigio al celeste
o solo il sole amaro
riflesso in ogni hallelujah?

Viene la sera.
la luce improvvisa
dei sensi inevitabili
silenziosa
arriva con affanno lieve
andando per le strade
come un sospiro lento
come crollo di un tendone

ma tu consideri l’amore una gara
e non sai perdere.

Voglio che tu lo sappia:
dentro ogni parola vive un ombra
eppure non c’è cattiveria apparente, senza uno spazio definito
non hanno nessun posto dove andare

ti confesso amore,
dissolutore assoluto,
che labbra e occhi
tra i sussurri che le allineano
cercano di camminare nell’oscurità perché non si veda alcuna ombra

ogni differenza è apparente
anche se diamo coraggio
a quellle due goccie separate
che potranno solo giocare
prima di morire

ogni differenza è apparente,
la strada riflette confuse
le luci definite delle vetrine
e le nuvole dei passanti sommersi
eppure resta la stessa.

Nel silenzio siamo tutti uniti
intorno danzano fate separate
pronte a vendere l’anima
per tornare a giocare prima di morire
eppure non c’è cattiveria

suona un pianoforte
ma neppure il silenzio
sa parlarmi dei rimorsi
e si sente solo
una infinita desolazione
perché il nuovo
non si vede mai con  chiarezza
un poco come la luna nuova.

Aspetta, non dormire.
adesso scende allegro il vento
come una rondine che torna
e tutto tace perfettamente
sempre ha taciuto
ma non appare,
a questo punto
da questa cuccia di conforto
guardo spesso il cielo la notte
e dell’ universo penso
che la  materia oscura
forse è solo l’amore
come non ci fosse ma c’è
ma se lo sveli svanisce?

per strada le luci si accendono

cotrozzilivio ©2022

pictures from Sascha

Lascia un commento