Gira la notte su le sue rotte invisibili
gli occhi si chiudono come due ali,
mentre io sto guardare gli alberi
anche se è buio,
inferocita terra che invade oscurate menti
aspra resta pietà
che misura ogni palpito ma non invade
l'ingiustizia di tanti morti.
Gira la notte su le rotte invisibili
e che svegli l'angelo del povero,
in mezzo all'ombre s'inchini
porti via tutto quell'onore scaduto
e smemorarmi in un grido la vita
che s'è arrestata infondo alla gola
arresa tra gli olivi e nei cieli d'immutati fiumi.
Gira la notte su le rotte invisibili
ed è come riposare coi tuoi sogni
perché senza ormai
non sono che il tuo ultimo tremore,
poi arrivò, dopo tanto navigar
dolce manto d'aureola
e nelle sue urne ancora si bagna
l'alabastrino immobile mattino.
"Il programma culturale più serio non può fare altro che preparare, come un calco, le condizioni necessarie a raggiungere quell'ultimo traguardo che è la scoperta misteriosa dell'essere." (Pierre Emmanuel)