[poesia ] Sale la notte

Sale la notte

tra le vecchie mura,

ombre, che scivolano

in silenzio,

raccontano il grande sonno

delle stelle

con la fioca luce

che fruga nel buio.

Lontano, bianche guglie

a picco sul maggese,

contende al vecchio ulivo

la grande luna.

Il fumo dei fuochi che

s’accendono, dopo il purissimo

temporale,

illuminano l’immacolata terra

color senape.

La notte rinfresca,

arriva la brezza del mare,

l’aria di velluto

per stelle che fanno la curva

lungo la roccia secca

del sentiero dei nidi di ragno.

Un canto,

veloce e sommesso

s’alza ad accompagnare

la lama bianca della luna

che taglia l’aria piena d’estate,

e la terra, la mia terra

balla ora sull’abisso come folli in gabbia.

Sale la notte,

tutti dormono

e tutto alla fine si ricompone.

Lasci scivolare le mani sul tuo seno

forse, mio figlio

riannoderà il kolomboi rotto,

ed insegnerà al mondo

un modo nuovo per farlo volare

e legare le dita.

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