[ Poesia ] La lucciola sulle tue labbra

Nella penombra assorta, il silenzio.

Sciabolano tra le imposte calcinosi biancori.

Silenzio e penombra nella stanza.

Non ci guardiamo negli occhi

e le parole sono come qualcosa che c’avvicina,

che ci fa male: aspettiamo.

Lucciole nel buio, lentamente si formano,

sulle nostre labbra, volando senza rumore,

sui sensi intorpiditi: aspettiamo.

Le lucciole si fanno più rare

e vorrei farne uno zampillo di ricordi ma

più che le labbra ricordano i cuori, intanto fuori

il caldo fa a gara con i pazzi.

La guardo ancora: gli anni le han tolto profumo e vivezza

ed ora è solo un fiore che sa di vecchiezza

con gli occhi di quand’era bella di quando innamorata

serrava i suoi denti. Ricordi, dicesti. Ricordo ti dissi

e un piccolo sorriso ruppe il tuo viso

ma infondo non tento il ricordo che sento bruciare come un fuoco

e solo ho paura possa tornare a bruciare.

Fuori c’è sempre il sole che infuria

e la penombra ora è tomba di quello

ch’è morto, ci pesa, ci pesa, quello ch’è morto.

Leggiamo tra i respiri, vicini, pensieri diversi

e se allungo le mani le sento vicine, vicina vicina.

Ricordi dicesti, ricordo ti dissi ed il torpore diventa tepore,

mi scalda il cuore, di quel bel frutto, trovato, gettato,

che importa! Zitto cuore!

La donna è gioiello, un ninnolo, un tenerè

è tutto in un istante e al riso tu dimentichi che

la vita è un balocco, di ninnoli giostra, disposti per te!

Silenzio e penombra, la lucciola è più accorta,

fuori il sole urla il suo ardore non tanto però.

È strano che tutto il calore di prima

io ora l’abbia con me.

cotrozzilivio©2000 / 2006 /2012

work from: artoriginal "red-coffee"
work from: artoriginal “red-coffee”

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